
La Segreteria Regionale SULCT rende noto che il personale viaggiante della Roma Tpl scarl non ha ricevuto neanche l’acconto – irrisorio – del mese di marzo
Comunicato Stampa
Roma Tpl, SUL: “Oltre al danno, la beffa. Dov’è finito l’acconto promesso?”
La Segreteria Regionale SULCT rende noto che il personale viaggiante della Roma Tpl scarl non ha ricevuto neanche l’acconto – irrisorio – del mese di marzo.
“È vergognoso, malgrado l’impegno formale, preso dalla Società Roma Tpl scarl nella giornata del 12 aprile, scopriamo con stupore che i Dipendenti sono rimasti a secco, che neanche il misero acconto promesso è stato accreditato nella stragrande maggioranza dei conti correnti bancari. L’ennesima beffa”. Così il Segretario Regionale del SULCT Renzo Coppini.
“Il problema è serio e coinvolge circa 2000 operatori con le rispettive famiglie”, aggiunge il Segretario, “ma nessuno pare essere interessato a sbrogliare la matassa. E questo è ancora più assurdo ed incredibile”.
“Ci domandiamo qual è l’Autorità che ha i poteri per rescindere il Contratto di Servizio per evidenti e gravi inadempienze? Qual è l’Autorità che può decidere di disporre dei bus della società e attivare così, insieme al personale, una gestione provvisoria sotto tutela di Atac? E, infine, qual è l’Autorità che può obbligare la Roma Tpl a pagare gli stipendi? Il Sindaco, il Prefetto, il Presidente della Regione, chi? Ce lo dicessero, i Lavoratori”, conclude Coppini, “sono cittadini italiani e hanno diritto ad avere delle risposte. È chiaro che non si può continuare a garantire il servizio senza essere pagati, è una cosa indegna per un Paese civile”.
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